L’itinerario Farnesiano ci consente di riscoprire, con i Farnese, la Tuscia stessa costellata di rocche, palazzi, castelli, monumenti, dovuti alla magnificenza dei Farnese; ad essi si affiancano bellezze naturali in cui l'ambiente si mostra ancora incontaminato – si pensi all'isola Bisentina nel Lago di Bolsena – e retaggi di un grandioso passato -dalle necropoli etrusche agli antichi centri storici di origine medievale - che costituiscono un 'incomparabile occasione per un Turismo di Qualità, da quello culturale a quello naturalistico, da quello termale a quello religioso.
Farnese è il nome di una famiglia di antichissime origini, presumibilmente longobarde e la loro terra d’origine era l’antica terra di Farnetum. Nel XII secolo sono qualificati “domicelli Tuscanienses” in quanto i loro possedimenti sono situati nella diocesi di Tuscania; prevalentemente abili condottieri anche se gli annali di Orvieto sono testimoni della loro presenza attiva nelle cariche di podestà, console o vescovo. Infatti tra il XII e il XIII sec rivestono cariche militari e religiose nei territori tra Orvieto e Tuscanica. Le tracce della loro presenza nella Tuscia sono autorevoli e prestigiose; i paesi intorno al Lago di Vico e al Lago di Bolsena vedono il casato impegnato nella scalata al potere che le consentì di dominare in Italia ed in Europa; la potenza della famiglia Farnese, che nel XVI sec. diviene una delle più importanti d’Europa, si deve ad Alessandro, nato a Canino nel 1468, che sceglie la carriera ecclesiastica e diviene papa nel 1534 con il nome di Paolo III. A lui si deve la rinascita della Chiesa Cattolica con il Concilio di Trento e le prime missioni cattoliche in Estremo Oriente e in America. I fasti di questa antica famiglia vengono esplicati anche a livello di” commissioni artistiche”, esempio rinomato e fra più prestigiosi dell'architettura rinascimentale ed uno dei monumenti della Tuscia più noti a livello nazionale e internazionale è la reggia Palazzo Farnese ( Caprarola ), edificato da Alessandro, nipote di Paolo III, su disegno del Vignola( Jacopo Barozzi ), su fondamenta di una rocca eretta da Antonio da Sangallo il Giovane. |