San Francesco d’Assisi naque nella graziosa cittadina umbra nel 1182 da Pietro di Bernardone, agiato mercante di stoffe e dalla nobile Giovanna detta “la Pica” e crebbe tra gli agi e i privilegi della sua ricca famiglia. Dopo aver combattuto per la sua città e dopo un duro anno trascorso in carcere come prigioniero, tornò in famiglia nel 1204 gravemente malato. Una volta guarito Francesco non fu più quello di prima, il dolore lo aveva cambiato e così pensò di arruolarsi nella cavalleria del Conte Gualtiero di Brenne. Partì per la Puglia ma, giunto a Spoleto, cadde in preda ad uno strano malessere e la notte ebbe un sogno rivelatore dove una voce misteriosa lo invitava a “servire il padrone invece che il servo” e quindi di ritornare ad Assisi. Da qui in poi si dedicò ad una vita di preghiera, meditazione e pietà, facendo opere di carità verso i poveri ed i lebbrosi. Nel 1205, assorto nella preghiera nella piccola Chiesa di San Damiano, Dio gli parlò e lo invitò “a riparare la sua chiesa, ormai tutta in rovina”. In seguito indossò la veste “minoica”, ed iniziò la sua missione apostolica sposando “Madonna Povertà”. Gli si affiancarono vari devoti e si formò l’Ordine dei Frati Minori, e nel 1223 la Chiesa approvò la sua Regola. Nello stesso anno, il 24 dicembre, Francesco decise di partire per la selva di Greccio, nei pressi di Rieti, e di rappresentare la “Sacra Natività” con dei personaggi viventi, dando vita alla bellissima tradizione cristiana del Presepio, apprezzata ancor oggi da credenti e non. Nell’estate del 1224, ormai molto malato, si ritirò sul Monte della Verna (Alverna) nel Casentino, insieme ad alcuni dei suoi primi compagni, per celebrare con il digiuno la “Quaresima di San Michele Arcangelo”. La mattina del 14 settembre, festa della Esaltazione della Santa Croce, mentre pregava ebbe una visione: vide scendere dal cielo un serafino con sei ali di fiamma e di luce, che gli si avvicinò in volo rimanendo sospeso nell'aria. Fra le ali dell’angelo, Francesco vide lampeggiare la figura di un uomo con mani e piedi distesi e inchiodati ad una croce; quando la visione scomparve a Francesco erano rimasti i segni della crocifissione; per la prima volta nella storia della santità cattolica, si era verificato il miracolo delle stimmate. Disceso dalla Verna, volle ritornare ad Assisi e si rifugiò a San Damiano, ed in questo suggestivo e spirituale luogo di preghiera, egli compose il famoso “Cantico delle Creature”. |